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lunedì 26 ottobre 2015

Peperoni ripieni formato mini :)

 
Peperoncini Dolci
 Buon giorno a tutti,
o forse è meglio dire buonasera!
Arrivo da una giornata interamente passata ai fornelli, sabato sera abbiamo festeggiato tutti (più o meno) i compleanni della mia famiglia. Non essendo riusciti quest'anno a trovarci compleanno per compleanno, abbiamo deciso di festeggiare tutti in un unica data, insomma, una cosa tipo Natale!
Ognuno di noi avrebbe cucinato qualcosa, il tema era vario, ad ispirazione personale, non grosse quantità ma tanta varietà, questo l'unico vincolo.
Abbiamo iniziato alle 18 e siamo andati avanti ad oltranza; serata decisamente impegnativa, a casa mia quando si mettono le gambe sotto il tavolo tra chiacchiere, brindisi e sfilate di piatti fumanti è difficile rialzarsi indenni ;)
Io, oltre al pane, avevo l'incarico di tre pietanze; nell'indecisione mi sono lasciata trasportare da quello che avevo più voglia di mangiare, ed in questo periodo non so perché ma ho voglia di piatti della tradizione, un pochino rustici e saporiti.
Così ho deciso, tra le altre cose, di fare i peperoni ripieni, però in versione mignon così da renderli un po' meno impegnativi, una sorta di  finger food.

Poi così piccoli e colorati mi facevano "festa"  :)

ed ecco la ricetta:

Ingredienti per 40 peperoncini:

40       Peperoncini dolci rossi e gialli
200g   Carne trita scelta
200g   Mortadella in una sola fetta
200g   Patate
200g   Pollo arrosto
100g   Grana Padano
2         Manciate di Prezzemolo
4         Foglie di Salvia
2         Bicchieri vino bianco leggermente aromatico
QB      Olio evo
QB      Sale&Pepe



Per prima cosa lavate e asciugate le patate con la buccia e metterle in forno a 200° statico fino a cottura (dipende dalla dimensione delle patate, comunque almeno mezzora).
Nel frattempo tritate il prezzemolo, grattugiate il grana padano, tritate la mortadella e il pollo arrosto (che prima avrete spellato).
Prendete una ciotola capiente e mettetevi la carne trita, unitevi il prezzemolo, il grana, la mortadella, il pollo, unitevi anche le patate (che avrete sbucciato e schiacciato con una forchetta).
Miscelate tutti gli ingredienti con le mani aggiungendo 3 cucchiai di olio evo e aggiustate di Sale&Pepe.


Il Ripieno

Ora prendete i peperoncini, puliteli, tagliate il picciolo con un pochino della testa e svuotateli dai filamenti e dai semi.




Una volta pronti bagnateli internamente con un goccio di vino e riempiteli con il ripieno preparato, lasciando un piccolo piccolo spazio tra il peperoncino e il ripieno così che possiate bagnarli internamente con l'intingolo durante la cottura.

Prendete un tegame con i bordi alti, dove i peperoncini possano stare in piedi uno accanto all'altro, mettetevi una noce di burro, un giro d'olio evo, la salvia e un bicchiere di vino bianco.
Inserite ora i peperoncini in piedi con l'apertura verso l'alto, cercando di non farli cadere (opera non facilissima in verità!:).
Mettete il tegame sul fuoco abbastanza vivace.
Quando inizierà a sciogliersi il burro, coprite e abbassate il fuoco facendo cuocere per una mezzora c.ca (controllate il peperone, deve essere morbido) e di tanto in tanto con l'aiuto di un cucchiaio prendete dal fondo un po' di intingolo e versatelo sul ripieno dei peperoni.

Una volta pronti serviteli caldi accompagnati dal loro sughetto e da una bella fetta di pane al farro.


Giuro da leccarsi i baffi! ;)


Bacio Grande
LaLori





























mercoledì 14 ottobre 2015

Storia di una passione insana.. per il rognone ;)



Eccomi qui,
piove piove piove e sembra che la settimana non preannunci altro che pioggia!
Però è giusto, direi che il tempo ci ha graziato fino ad ad ora regalandoci una bella estate ed un tiepido autunno.
Automaticamente, essendo io fortemente meteoropatica, il tempo uggioso mi fa riversare in cucina tutto quello che per me è confortevole, alla ricerca di piatti che mi soddisfino e che mi regalino un abbraccio.
Per cui ho deciso che era veramente da troppo tempo che non cucinavo il rognone.
E' un piatto che ho scoperto in "tarda" età, da bimba già facevano fatica a farmi mangiare il fegato, figuriamoci se mi avvicinavo ad un rene! Invece, con l'età della ragione, quando ormai certi tabù erano crollati ed ho imparato ad assaggiare tutto, mi sono scoperta un adoratrice di questo piatto, giuro!
La prima volta me l'ha cucinato Giovanni su ricetta di sua mamma ed è stato un colpo di fulmine, da li ho "rubato" la ricetta e ogni tanto me lo regalo!
Come sempre l'importante è la materia prima (in questo caso più di tutti) perché ricordiamoci che il rognone è il rene dell'animale (in questo caso vitello, lo preferisco al manzo) per cui un filtro e bisogna assicurarsi di saperne la provenienza, io dal canto mio ho ormai il mio macellaio di fiducia, così sono tranquilla!

La ricetta che vi lascio oggi è quella "originale" della Signora Carola che ha variato la versione più classica del rognone trifolato con una cottura più lunga e lenta che decisamente trovo più gustosa!

Nel caso specifico ho voluto fare un azzardo, ed inserire a fine cottura dei finferli che ho trifolato a parte in precedenza, devo dire che l'abbinamento che ne è derivato mi ha soddisfatta, l'unica pecca è stata che il fungo ha asciugato un po' la parte liquida del piatto, facendomi perdere quel leggero intingolo che normalmente rimane e che mi piace tantissimo!
Ritenterò.. ;)

Ora via alla ricetta!

Rognoncino di vitello "trifolato"




Ingredienti:

3hg   Rognone di vitello pulito
50g   Pancetta
3       Rametti rosmarino
3       Rametti timo
3       Foglie di salvia
3       Manciate di prezzemolo fresco
1       Bicchiere colmo di vino bianco per sfumare
qb     Vino bianco per la marinatura
1       Cucchiaio da minestra di concentrato di pomodoro




Per prima cosa dopo aver pulito dalle parti bianche il rognone ed averlo affettato ad un altezza di circa 3mm (se siete fortunati ve lo preparerà direttamente il macellaio!) ed averlo sciacquato sotto l'acqua corrente, mettetelo in una fondina e copritelo a filo con del vino bianco, (meglio se secco e con una buona alcolicità), coprite e tenete in frigo per una notte se potete, comunque non meno di 2ore.
Trascorso il tempo della marinatura preparate un battuto con la pancetta, rosmarino timo e salvia.
In un tegame mettete una noce di burro e rosolate il battuto preparato, appena inizia a sciogliersi aggiungete il rognone scolato dalla sua marinatura e leggermente asciugato con della carta da cucina, fate rosolare a fuoco medio per qualche minuto poi sfumate con il vino, abbassate al minimo il fuoco, stemperate nell'intingolo il cucchiaio di concentrato di pomodoro, coprite e fate cuocere per circa mezzora. Ogni tanto aprite e controllate che non stia asciugando troppo (nel caso aggiungete un poco di brodo leggero) e tenete mescolato. Dopo una decina di minuti aggiungete il prezzemolo.
Poco prima di fine cottura, aggiungere una presa di sale, un giro di pepe macinato al momento.
Spegnete e servite accompagnandolo con della polenta o come nel mio caso con delle quenelle di patate.

NB con il prezzemolo potete pure abbondare, si sposa veramente bene con il rognone!

Langhe Nebbiolo di Sottimano

E ovviamente non poteva mancare il vino!
La scelta è caduta quasi inevitabilmente (visto il piatto!) su di un nebbiolo, piemontese, per la precisione un langhe della zona di Neive dell'Azienda Agricola Sottimano e devo dire che ci è particolarmente piaciuto!
 QUI potete trovare la scheda tecnica.

Cin
LaLori



mercoledì 7 ottobre 2015

E l'autunno bussò alle porte di Ottobre..

L'Amanita caesarea, volgarmente conosciuta come ovolo buono, è uno dei più apprezzati e ricercati funghi commestibili, da molti consumato anche crudo con insalata. Al contrario di molte specie fungine che necessitano di umidità elevata, questa specie predilige un clima secco.
La sua prelibatezza indusse gli antichi Romani a definirlo "Cibo degli Dei" ed a tutelare i boschi in cui si riproduceva



Ecco!
Iniziate le scuole (ormai da un pò in verità!) e subito che voglio fare la maestrina! ;)

Buon Giorno a tutti,
Il post di oggi è dedicato all'autunno come avrete capito ed alla mia prima (e non ultima!) scorpacciata di funghi!



Passando dall'ortolano sabato mattina ho visto questo spettacolo e non sono riuscita a resistere!
I (volgarmente detti ;)) ovuli sono una vera prelibatezza e davvero erano così belli e invitanti che non sono riuscita a non acquistarli!
E' un fungo che a mio avviso da il suo meglio crudo e così (su consiglio di chi me li ha venduti) li ho provati abbinati ad una bresaola

Beh, davvero uno spettacolo..

Così ecco la "non" ricetta di oggi!

Carpaccio di Ovuli su letto di bresaola
       


100g di bresaola della Valtellina (possibilmente leggermente morbida)
2 Ovuli di medie dimensioni
qb Olio extra vergine d'Oliva del Garda
un pizzico di Fior di Sale
una "girata" di pepe

       


L'importante è preparare tutto al momento.
Per prima cosa pulire i funghi dalla terra con uno spazzolino e pelarne la "testa" con un coltellino piccolo e affilato.
In un piatto da portata stendere la bresaola, condirla con olio a filo.
Con una mandolina affettare i funghi e disporli sopra la bresaola passando ancora un filo d'olio una presa di fior di sale e una girata di pepe macinato.


Un piatto molto semplice, ma davvero intenso nei profumi e nei sapori, come una prima passeggiata autunnale in montagna.

Un Abbraccio
LaLori